Zwei starke Typen – L’altra faccia della medaglia

// von Maria Giovanna Tassinari //

Primo pomeriggio. Suona il telefono, è Boris.
“Potresti guardare nel mobiletto all’ingresso se ci sono le mie chiavi di casa?”
Vado al mobiletto, ci guardo. Le chiavi non ci sono.
“Ho perso le chiavi. Le cerco, poi mi faccio sentire.”
Pochi minuti dopo risuona il telefono.
“Potresti scendere e guardare se per caso sono nella buchetta della posta?”
La buchetta della posta l’avevo vuotata poco prima, ma per sicurezza rispondo:
“Va bene, scendo e poi ti chiamo.“
Scendo, apro la buchetta della posta. Niente chiavi. Richiamo Boris.
“No, nella buchetta della posta non ci sono.”
“Ma, hai guardato bene?”, mi chiede.
Ho guardato bene, ma per sicurezza torno ad aprirla, ci metto dentro la mano. Niente chiavi. Passo con la mano sopra le buchette. Niente.
“Sì, ho guardato bene. C’era solo una rivista di calcio nella buchetta.”
“Sì, avevo aperta la busta, e l’ho buttata via. Potresti guardare in uno dei primi bidoni?”
“Uno dei grigi?”, chiedo.
“No, uno dei gialli.”
“Ci guardo e ti richiamo.”
“No, richiamami solo se le trovi”, replica lui.
Vado in cortile, sollevo il coperchio del primo bidone giallo. Ci sono solo involucri di plastica imbottiti. Niente chiavi. Nel secondo c’è una lattina che conteneva forse rape rosse e un paio di sacchetti di plastica. Niente chiavi. Nel terzo, un mare di polistirolo. Niente chiavi. Presa da un’ispirazione alzo anche il coperchio del primo bidone grigio: un enorme sacco di plastica blu e una busta di cartoncino. La prendo in mano, è indirizzata a Boris. Niente chiavi.
Richiudo il bidone e prendo l’ascensore per tornare in casa. Dentro di me rimugino. Perdere le chiavi di casa così, a ridosso della partenza. Come faremo? Ci sarebbe da ambiare la serratura della porta di casa, del portone… Non ci voglio pensare.
Riscendo a controllare nei bidoni, per sicurezza. Stavolta mi concentro sul bidone grigio, sollevo il sacco di plastica blu, prendo in mano la busta di cartoncino, ci guardo dentro. Niente chiavi.
Non scrivo a Boris, non lo chiamo. Le chiavi non le ho trovate.
L’ansia sale. Forse è meglio se mi metto a meditare. Inspiro, espiro. Quando riapro gli occhi, sono passati solo tre minuti. L’ansia sale. Prendo in mano il diario, e mi metto a scrivere questa storia.
Ed ecco che Boris ritelefona. Ha trovato le chiavi, erano sul sedile anteriore della macchina, ci si era seduto sopra il suo amico.
Respiro di sollievo. Ma come avrà fatto, mi chiedo. Non importa. Il resto è storia.

// Der Verlag Akademie der Abenteuer wurde Ende 2020 gegründet. Hier fanden zunächst Kinderbücher ein neues Zuhause, die sonst aus dem Buchhandel verschwunden wären. Dies ermöglicht den Autorinnen und Autoren ihre Bücher auch weiterhin bei Lesungen vorzustellen und ihre Backlist zu pflegen. Schritt für Schritt kamen dann Neuveröffentlichungen hinzu. Seitdem sind über 50 Bücher von mehr als 20 Autorinnen und Autoren aus vielen Teilen der Welt erschienen –  zweimal hochgelobt von Elke Heidenreich. Alle Bücher des Verlags lassen sich finden im Überblick.

Maria Giovanna Tassinari leitet das Selbstlernzentrum an der Freien Universität Berlin. Ihre Forschungsinteressen sind Autonomie von Lernenden und Lehrenden, Sprachlernberatung, Emotionen und Gefühle in Fremdsprachenlern- und lehrprozessen sowie in Beratungsprozessen.
Sie ist im wissenschaftlichen Board des Research Institute for Autonomy in Language Education, sowie Ko-Koordinatorin von Learner Autonomy Special Interest Group vom IATEFL und Autonomy Focus Group von Cercles.
Neben ihren wissenschaftlichen Publikationen hat sie auch einen privaten Blog.
https://www.sprachenzentrum.fu-berlin.de/slz/index.html
https://lasig.iatefl.org/ //